Da piccola mi dedicavo alla ricerca di piccoli pezzi di vetro colorati lungo il bagnasciuga. Poi ho iniziato a mettere da parte legni lavorati dal mare, piccoli o grandi, brutti, sporchi, levigatissimi.
Crescendo questi tesori sono riemersi da vecchie scatole, valigette da bambina, cassetti dimenticati nella casa del mare e sono diventati i “frutti del mare” piccola collezione di oggetti rinati.
Non smetto mai di stupirmi, di cercare, di guardare oltre, di trovare nuove soluzioni, nuove fonti d’ispirazione.
Il progetto di una casa, di un mobile, di un giardino o di una mostra ha per me la stessa valenza, la stessa magia che provavo da bambina mentre cacciavo cose belle: deve emozionare, toccare il cuore.